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Avete presente la cover con il laccio?

Ciao, sono Daniela e vorrei raccontarti com’è nato questo progetto di nome Fregole. Io sono un interior designer e il mio lavoro mi porta a spostarmi di continuo: non solo per raggiungere un cliente, un fornitore o un negozio, mi muovo molto anche all’interno di uno stesso spazio, come una casa o un cantiere. Appoggiare il telefono un po’ ovunque e passare il resto del tempo a cercarlo mi aveva portata a comprare la tipica cover con il cordino. Poco stilosa, posso dirlo? E soprattutto quel cordino di nylon mi
tagliava il collo. Allora ho eliminato il cordino e ho cominciato a infilarci
un foulard o una cravatta abbinata a quel che indossavo. Ma i foulard o le cravatte erano sempre o troppo lunghi o troppo corti o troppo larghi o troppo spessi. E le fantasie non erano quelle che avrei voluto. Così ho comprato delle stoffe che mi
piacevano e sono andata dalla sarta. Ho cominciato a indossarle. Le mie amiche e le clienti sono impazzite, la gente mi fermava per strada per chiedermi dove avessi comprato quel bellissimo “laccetto”. Era il 2022 e nascevano le Bandine.

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A me non piaceva il laccio e ho inventato le Bandine.

Ho sempre pensato che lo sia styling, quando ci vestiamo, a fare la differenza. Così l’anno successivo ho creato i Maxi Colletti: colli da camicia da uomo double-face. Accessori capaci di rendere ricercata anche a una semplice t-shirt bianca e soprattutto in grado di
moltiplicare gli outfit. Dal momento che ho sempre avuto l’abitudine
di rubare i blazer al mio compagno, creare delle pochette da taschino iperfemminili è stato un passo abbastanza spontaneo. E, infine, quest’anno ho creato la mia
prima collezione di abiti: un vestito one-size, che ho chiamato Tunica, che sta bene a tutte e che si può indossare in 10 modi diversi grazie a due lacci che valorizzano ogni corpo e fisicità. Perché ho chiamato il brand Fregole?
Fregole era il mio blog, nei tempi in cui tutti, o quasi, ne avevamo uno. L’avevo aperto a scopo terapeutico: parlare delle cose che mi piacevano per comprarne di meno. Che poi, in realtà, finivo per comprarne di più. Quando è arrivato il momento di dare un nome al mio brand non ho avuto dubbi: Fregole era il nome
perfetto. Mia nonna diceva sempre che avevo le “fregole” perché scalpitavo, volevo un po’ di questo e un po’ di quello e non era mai abbastanza. Oggi forse mi farebbe uno di quei sorrisi con gli occhi, se vedesse quanta strada hanno fatto le fregole di quella bambina.

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